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UNA RISPOSTA DEL MOVIMENTO «ABUSI ZERO»

Immagine del redattore: Claudio FotiClaudio Foti

“Nell'udienza di lunedì 8 gennaio 25, all’interno del processo che si sta svolgendo a Reggio Emilia sui presunti affidi illeciti del “Caso Bibbiano”, il Pubblico Ministero, probabilmente per sostenere l'ipotesi d’inattendibilità del perito professor Giovanni Garena (CTP di Federica Anghinolfi), ha depositato il manifesto "Abusi Zero" che anche il professore aveva firmato.


Prima di depositarlo ha fatto alcune domande taglienti a Garena sul perché avesse firmato quel documento. Il professore ha risposto ricordando che in Piemonte è stata approvata una legge regionale chiamata "Allontanamento Zero", alla quale anche lui si è opposto, ritenendola professionalmente inadeguata, infatti oggi i professionisti dell'aiuto fanno molta fatica ad aiutare i bambini.


In uno stato di diritto la giustizia un bene fondamentale da tutele e rispettare. Un sistema giudiziario solido e neutrale è decisivo nell’impegno di tutti noi ad ascoltare e tutelare i bambini. Forse abbiamo interpretato male, ma anche solo l’idea che battersi per contrastare gli abusi ai minori sia da considerarsi prova di inattendibilità per un professionista che ha speso la vita per tutelare i minori ci fa orrore.

È per noi invece un grande onore che, da oggi, anche il manifesto Abusi Zero (che potete scaricare al link in calce), faccia parte degli atti processuali.

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