Quando finisci la seduta di psicoterapia sul tuo trauma …
Quando esci che i tuoi occhi sono frammentati.
Cammini in un vortice che ti trascina avanti e non capisci.
Quando un uomo ti guarda più a lungo e il cuore si stringe e il respiro si affatica.
Quando entri in una libreria, scorri i titoli e ad un certo punto ti arresti perché leggi “La
cura dello stupratore” invece di leggere “La cura dello stupore”. Sarebbe difficile scrivere di come uno stupratore possa prendersi cura di te ma la tua testa, illogica, ti butta addosso la parola stupratore.
Che strana questa mente strana…
Prosegui fra i libri cercando di portare a termine ogni respiro e ti fermi di nuovo di fronte
a “Cagna”. In qualche modo “cagna” risuona dentro di te.
Ti dici che è un altro scherzo della tua testa, lo sfogli, scopri che parla di donne, donne vittime di vari tipi di violenza, anche quella sessuale. Un po’ di conforto, ti piace la scrittura del romanzo, in fondo il nome dell’autrice e l’età… 26 anni. ti senti vicina alla piccola scrittrice di vittime.
Decidi che lo prendi. Quando pensi di aver trovato il tuo acquisto migliore e dopo due minuti rimetti sullo scaffale “Cagna”. No, non ce la posso fare, non oggi.
Che strana questa mente strana. Quando esci dalla libreria e cerchi l’aria.
Quando ti butti a capofitto sulla strada per raggiungere la stazione perché sanguini
di parole e rischi un’emorragia.
Quando sali sul treno e finalmente scrivi. Scrivi e ti salvi la vita anche oggi. Più
entri in contatto con te stessa e più capisci, più capisci e più stai meglio.
Che strana questa mente strana…
Michela
Con calma e fiducia
Ho ricevuto il tuo sms dopo la nostra seduta. Siccome passerà un po’ di tempo
prima del tuo ritorno a Pinerolo e del prossimo colloquio, vorrei darti un riscontro
immediato sulla tua capacità di comunicazione e sul tuo testo rinviando al prossimo
incontro l’ascolto dei vissuti e dei contenuti connessi con le cose che hai scritto.
Apprezzo lo sforzo graduale e tenace, inevitabilmente sofferto, con cui riesci a
narrare il tuo percorso ricorrendo all’abilità della scrittura.
Stai lavorando tantissimo sul piano analitico ed ovviamente dopo una seduta
tanto impegnativa come quella che abbiamo svolto la tua mente era molto attivata
e la tua amigdala molto reattiva. E in libreria ogni libro si è trasformato in trigger.
Mi auguro che tu riesca a fare qualcosa di piacevole per calmarti e star bene. Ricordati,
come ti dico spesso, che il benessere del presente è la migliore premessa per
procedere nell’elaborazione del passato.
La tua scelta di non acquistare il libro “Cagna” mi sembra sia stata saggia. Avevi
bisogno di rilassarti e di riprendere con più calma il tuo anelito elaborativo.
Hai gli stessi anni dell’autrice del libro e hai già raggiunto obiettivi un tempo
inimmaginabili. Puoi continuare a camminare con calma e con fiducia.
Bellissimo il titolo che hai dato al tuo testo! “Come è strana questa mente strana”:
in effetti la mente umana con i suoi meccanismi di ripetizione affannosa e di
riattivazione di traumi senza tempo è penosamente strana, ma è l’unica mente che
abbiamo.
D’altra parte più diventa consapevole l’automatismo ripetitivo, più diventano
emotivamente chiari i nessi tra il dolore passato e il nostro presente, maggiori possibilità
si possono creare per uscire dal trauma e si possono aprire migliori prospettive
di vita. È il sorprendente paradosso della psicoterapia del trauma.
E tu stessa tante volte ti sei accorta piacevolmente che la tua mente è capace di
cambiamenti e di progressi inimmaginabili, che si lasciano alle spalle i condizionamenti
più sfavorevoli della tua storia. Altri cambiamenti e altri progressi ti aspettano.
Comments